Nome
venerabile della fotografia di moda e della ritrattistica, Horst P. Horst seppe trasmettere nei suoi scatti un tale
concentrato di eleganza, raffinatezza e asciutta teatralità da renderli leggendari.
In
realtà per Horst il concetto stesso
di fotografia di moda doveva risultare alquanto bizzarro. Semplicemente
scattava immagini in cui trasfondeva la sua quotidianità fatta di bellezza e scandita
dall’appartenenza al gruppo di happy few comprendente artisti d’avanguardia ed
esponenti dell’alta società.
Parliamo degli anni Trenta, di Parigi e di Jean
Cocteau, Noël Coward, Coco Chanel, Christian Bérard, Jean-Michel Frank, Elsa
Schiaparelli, Luchino Visconti, Cole Porter, Salvador Dalì. Ed è proprio Dalì
a condurci alla foto qui sopra, perché le strane creature avvolte nel tulle e
di cui non si percepiscono le fattezze indossano i costumi disegnati dall’artista
catalano per il balletto Bacchanale coreografato da Léonide
Massine.
Bacchanale - balletto surrealista basato sui sogni del folle
Ludwig II di Baviera, tra mitologia greca e personaggi come Lola Montez e
Sacher-Masoch - vide la partecipazione di Dalì
anche in qualità di scenografo. Era il 1939 e Horst si era appena trasferito a New York, dove la prima andò in
scena al Metropolitan.
Master of fashion photography and portraiture,
Horst P. Horst was able to spread
elegance, refinement and theatricality in his legendary photos.
Actually the same concept of
fashion photography was a bit bizarre for Horst.
Simply he shot pictures in which it is simple to see his sophisticated life (characterized
by friends who were artists and exponents of international high society).
We are talking about Thirties,
Paris and Jean Cocteau, Noël Coward, Coco Chanel, Christian Bérard, Jean-Michel
Frank, Elsa Schiaparelli, Luchino Visconti, Cole Porter, Salvador Dalì. And Dalì
leads us to the photo above, because the strange creatures enveloped in tulle
wear the costumes designed by the Catalan artist for the Bacchanale ballet, choreographed
by Léonide Massine. Dalì was also
the set designer of Bacchanale, the surrealist ballet inspired by the mad dreams of
Ludwig II of Bavaria, that in 1939 went on stage at New York, where Horst had just moved.
In
quest’immagine misteriosa e affascinante si ritrovano molte delle
caratteristiche emblematiche della fotografia di Horst, soprattutto di quella degli anni Trenta e Quaranta, l’acme
della sua produzione: la vena surrealista e artistica in generale; la teatralità
dell’atteggiamento, frutto dei lunghi tempi di esposizione e delle lavorazioni
che avvenivano quasi esclusivamente in studio; le forti ombre sui visi e su
parte dei corpi, dovute a un uso originalissimo dei riflettori volto a
evidenziare le peculiarità degli abiti e a conferire al tutto un alone di arcano
e inavvicinabilità.
Surreale, onirico, perso in una dimensione fiabesca pervasa
da considerevoli inquietudini, non poteva che essere Tim Walker a rendere omaggio a una tale immagine di Horst.
E
così, nel 2008 - all’interno del servizio per Vogue Italia A Magic World - spunta
anche questo scatto.
In this mysterious and fascinating
picture there are many typical characteristics of Horst photography, especially that of Thirties and Forties: the surrealist and
artistic trace; the theatricality of the posture, consequence of the long exposures;
the marked shadows that highlight the details of dresses and often cover the
faces and part of the bodies, giving to the photo an aura of mystery.
Surreal, dreamlike, lost in a fairy
dimension pervaded by a bit of uneasiness, Tim
Walker is the perfect man to pay homage to this Horst photo.
And so, in A
Magic World - a fashion editorial published by Vogue Italia in 2008 -
there is this snapshot as well.
La luce è più chiara e i lineamenti di Alice Gibb e Olga
Sherer sono più distinguibili, ma le nuvole di tulle, la staticità delle pose,
il bianco e nero, le piccole grucce che compaiono sulla scena e l’assoluta
eleganza e insondabilità non lasciano alcun dubbio.
The light is more clear and the
features of Alice Gibb and Olga Sherer are more discernible, but the clouds of
tulle, the static style of the postures, the black and white, the little
crutches and the absolute elegance and inscrutability leave no doubt.
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