La
prima cosa che ho notato dell’haute
couture di Chanel sono le sneakers. Di pizzo, con le paillette,
confezionate da Massaro, ma sempre sneakers. E le ho notate perché non le amo.
The sneakers
are the first thing I noticed about the Chanel
haute couture fashion show: lace
sneakers with sequins made by Massaro, but anyhow sneakers. And I noticed them because I don’t like them.
Non
considero un peccato di lesa maestà abbinarle a capi di alta moda, è solo che le
scarpe da ginnastica sotto gonne e vestiti habillé non stanno bene quasi a
nessuno.
Che si sia trattato di una provocazione (Karl ne sa una più del diavolo), di un altro step verso il progressivo ringiovanimento della couture o di
un’abile mossa di marketing, sta di fatto che le sneakers - già avvistate su redattrici
e fashion icon - erano ovunque.
A questo punto incuriosita ho guardato il video della
sfilata e la mia percezione in parte è cambiata. Non che mi entusiasmino e
ok, con gli abiti lunghi continuano a essere improponibili, però ai
piedi di queste indossatrici magrissime, altissime e giovanissime alla fine hanno quasi un loro perché. Sarà che le modelle
saltellavano e avevano il passo svelto e scanzonato, ma per una volta sembravano
quello che sono: delle splendide ragazz(in)e.
Ecco è come se una ventata di
aria fresca si fosse abbattuta sul Grand Palais. Poi ammetto che la pazzesca colonna
sonora suonata dal vivo da Sébastien
Tellier ha fatto la sua parte ma devo dire che questa sfilata alla fine mi
è piaciuta.
I don’t consider an heresy to match
them with haute couture outfits, but gym shoes, skirts and elegant dresses
aren’t ok together, although they have already been seen at the feet of many
fashion editors and fashion icons.
So I saw the video of the fashion show and
my perception partially changed. They don’t excite me, especially
under evening dresses, but wore by these skinny, tall and young models, they almost
have their reason. Maybe because the models hopped and had the quick step but
they seemed what they are: magnificent (little) girls. Of course I acknowledge
that the live soundtrack played by Sébastien
Tellier was important.
Mi è piaciuto il make-up luccicante, la chioma effetto corto
circuito, la falcata agile e mi sono piaciuti gli outfit, anche se più
prêt-à-porter che haute couture e con alcune uscite pleonastiche. Bouclé
e colletti,
I liked the sparkling make-up, the electric hair, the
agile stride and the outfits, although they seemed prêt-à-porter style rather than
haute couture: they were characterized by bouclé and collars,
leggerezza e scintillii su una base sportiva - in bilico tra femminile e maschile - ancorata a tagli sagomati e punto vita
aderentissimo apparentemente staccato dal resto, a simulare un completo cropped con
sotto una sorta di bustino/panciera.
lightness and sparklings, a sport structure -
suspended between feminine and masculine - anchored by shaped cuts and tight-fitting waist that
seemed like a corset.
Magari ci saremmo risparmiati marsupio e ginocchiere.
Sul finale i capi più elaborati, ricchi di
paillette, piume e cristalli, e la sposa, una deliziosa Cara Delevingne con paggetto
e tunica di sapore Twenties.
At the end there were the most elaborate looks, rich
in sequins, feathers and crystals, and the bride, a gorgeous Cara Delevingne.
Nota a margine molto poco seria: sempre
a proposito di Chanel, tra le manie
da front row (perfettamente comprensibili) l’ultima riguarda la straordinaria N.5 Bag della collezione resort. Della serie
Cronaca di un cult annunciato, da Anna
Dello Russo in poi nel parterre dell’haute couture parigina è stato tutto un
fiorire di N.5, nere, trasparenti o
addirittura in accoppiata. Perché du gust
is megl che one.
The last mania of fashion addicts
is the amazing N.5 Bag in transparent or black version. During the Parisian
haute couture fashion shows the N.5 Bag was seen everywhere over the
shoulder of Anna Dello Russo and other lucky women.
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Tulle le foto di street style sono di Adam Katz - W Magazine |
ALTRE SFILATE NOTEVOLI
Un’haute couture parigina forse meno haute
del solito, quella appena trascorsa, ma di cose notevoli ce ne sono state.
Da Christian Dior Raf Simons va dritto per la sua strada proponendo una collezione
fresca, apparentemente semplice e leggera ma che nasconde lavorazioni incredibili
tra petali di stoffa e ricami in 3D. Anche qui scarpe ginniche rivisitate e mocassini in maglia metallica.
Raf Simons proposed a fresh and apparently
simple collection but characterized by unbelievable virtuosities like petals of
fabric and 3D embroideries. Also in this case there were reworked sneakers.
L’evento di stagione è stato il ritorno della
maison Schiaparelli. Marco Zanini ha mandato in passerella 19 differenti "personaggi"
(e top del passato) abbigliati con capi dai dettagli tanto sontuosi
quanto imprevedibili. Forse scarsa organicità e un eccesso di alti e bassi.
The season event was the return of Schiaparelli fashion house. Marco Zanini presented 19 outfits with lavish
and unpredictable details that maybe were lacking in organic unity.
Chi
sembra un predestinato della couture è Giambattista
Valli, uno che ha nel dna panneggi scultorei, ricami sfarzosi e virtuosismi
vari. La sua primavera per happy few è stata spettacolare e femminile ma troppo a
misura di it girl. Una sovrabbondanza di micro e di body consciousness che non
sempre dà buoni frutti.
Giambattista Valli is the predestined of
couture, sculptural draperies, luxurious embroideries and various virtuosities.
His spring was extraordinary and feminine but too micro, body conscious and it
girls-oriented.
Armani
Privé si è caratterizzato per una particolare raffinatezza con
commistioni tra motivi cravatta e orientalismi. Non sono un’adepta del
culto Armani però bisogna riconoscere che nella
couture dà il meglio di sé.
Armani Privé was very refined,
characterized by tie patterns and orientalisms.
Maison Martin
Margiela in versione Artisanal ha
il suo grande perché. Qui al concetto classico di couture si aggiunge quello di
unicità e di riassemblaggio di capi d’epoca e tessuti d’archivio in questo caso
di Fortuny, Lloyd Wright e Dufy. Bello ed effimero.
Maison Martin Margiela in Artisanal version has its reason. The uniqueness and the reassembly
of vintage outfits and fabrics - in this case by Fortuny, Lloyd Wright and Dufy
- adds to the classic concept of couture.
Nessuno come Elie Saab sa dare vita ad abiti da
sogno con profusioni di cristalli, voile e pizzi. Eleganti, bellissimi,
solleticano la principessa che è in noi, anche se peccano di ripetitività; insomma
sembra di assistere un po’ a un déjà vu.
Nobody like Elie
Saab is able to give life to dream dresses with plenty of crystals, voile
and laces. These gowns were elegant and magnificent but guilty of repetitiveness.
Infine Jean Paul Gaultier. Niente di nuovo sotto il sole, con la maliziosa
femme fatale parigina all’opera però tutto è terribilmente divertente e
ovviamente non sono mancati i look mozzafiato.
Jean Paul Gaultier didn’t present nothing
particularly new but his fashion show - dedicated to the Parisian femme fatale -
was funny and rich in breath-taking looks.
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