Ancora Paris Fashion Week con due approfondimenti
dedicati a Givenchy e Alexander McQueen.
GIVENCHY
È
un mondo profondamente dark quello in cui vivono le donne di Riccardo Tisci.
L’oscurità avvolge tutto:
la passerella, i corpi, gli occhi bistrati delle modelle. Sarà per l’abbondanza
di nero, pelle e tagli geometrici ma a tratti sembra di essere in una saga da
guerriere postatomiche e vampiresche.
Il
tema dichiarato è uno e trino: l’equitazione, Guy Bourdin
e la Parigi anni
Settanta; a dir poco perfetti insieme, visto l’esito. Dall’inizio alla fine è infatti
un continuo susseguirsi di stupendi pantaloni da amazzone (trend di stagione),
declinati in pelle, raso, camoscio, cavallino
e infilati in alti stivali/ghetta
che fanno somigliare il piede a uno zoccolo equino;
così come al soggetto equestre
sono riconducibili i raffinati look in pelle matelassé.
Il rosso sangue che
emerge qua e là è un omaggio alle immagini fashion-gore di Guy Bourdin;
autore
culto, la cui opera identifica - seppure in una personale visione surreale e
marcatamente provocatoria - un’idea di Parigi anni Settanta dallo chic lascivo
e un po’ fetish.
Una
dimensione questa che pervade tutto: dal make-up alle sciarpine annodate
strette attorno al collo, dai guanti lunghi
alle tute,
dalle maniche a kimono
di cappotti e camicie fino alle sottovesti (spesso accompagnate da gonne
plissé) in voile, raso, pony, cristalli e pizzi con rimandi baroccheggianti.
Notevoli
e originali marsine, blouson, giacche e cappe che, come i pantaloni, presentano
sellini, balze sul retro e strascichi.
I
decori di stelle e gli enormi orecchini a disco di matrice tribale sono
l’anello di congiunzione con l’atmosfera punk/guerriera e un po’ future dell’ultima,
splendida collezione Givenchy haute couture.
Infine,
le borse - piccole e rigide - hanno le sembianze di vecchie custodie per
macchine fotografiche compatte.
ALEXANDER McQUEEN
Nella
sala che ospitò la p-e 2004 (They Shoot
the Horses, Don’t They?) va in scena l’ultima fatica di Sarah Burton e ciò che si materializza è
incredibile.
Quello
che impressiona della Burton è che
sembra una reincarnazione di McQueen
ma animata da uno spirito rinnovato. L’attenzione
maniacale alle lavorazioni sartoriali è la stessa, così come la predilezione
per il teatrale e lo stupefacente.
A
essere diverso è però il messaggio, non disperato ma positivo, ottimista, pieno
di fiducia per un futuro migliore.
Il risultato è poetico e straordinariamente
bello: un trionfo della natura e delle forme organiche.
Si
parte “low profile” con una sequenza di look in broccato candido e rosa tenue,
con fiorellini, panneggi, cappe ed enormi colli di marabù che somigliano a una commistione
avveniristica tra haute couture e stile elisabettiano.
Si continua in chiave
neobarocca con le silhouette ma anche coi centrini di pony tagliati a laser e
montati su pelle, che rammentano i pizzi inamidati delle gorgiere.
Uguali reminiscenze
anche per i vestiti spumosi di organza con soffioni di seta applicati;
mentre
il tema floreale prosegue, declinato attraverso broccati e piume tra il grigio
e il cremisi.
In
mezzo pon-pon di visone
e cappotti da jeti,
seguiti da outfit in piume di
struzzo, mongolia e marabù, che ricordano anemoni di mare e praterie di
posidonie ondeggianti nel silenzio dei fondali.
Stupendi
i tre abiti corti con pieghe elaboratissime che mimano le concrezioni calcaree
di conchiglie fiammeggianti o dalle sfumature impalpabili.
Le
mise finali sono vere e proprie sculture in organza stratificata a ciuffi.
Delle
tre quella rosa lascia senza fiato;
è un perfetto e venerabile totem piovuto da
una dimensione in cui una natura primordiale e un passato di qualche secolo si
fondono con un futuro fantascientifico da chiome albine e visiere a specchio;
ai piedi, ulteriore sintesi temporale, calzature con plateau e tacco virtuale,
che oscillano tra stivali in pelliccia da creatura mitologica - sembrano zampe
di fauno -
e coturni floreali da dea.
Altre immagini: 1) Guy
Bourdin - 1974, Tumblr; 2) Guy
Bourdin - 1973, Tumblr; 3) Guy
Bourdin - 1980, Tumblr.
Etichette: Alexander McQueen, Fall-Winter 2012-13, Givenchy, Paris Fashion Week, Sfilate