Essenziale e anticonformista, Prada parte dalla rielaborazione di materiali quali pelliccia, pitone e paillette, presunti fondamentali del desiderio femminile, e lo fa in modo ironico e fresco, prendendo a prestito gli stilemi di epoche rivoluzionarie come gli anni Venti e Sessanta.
Lunghezze mini e silhouette lineari o leggermente svasate, maniche e rever ampi, pieghe piatte e vita bassa, evidenziata da cinture, per giovani donne che vestono cappotti, abiti e robe-manteau in tinte basic come nero, bianco e rosso
oppure in splendidi mix grafici che riescono a conferire un’inconfondibile allure intellectual-chic.
La pelliccia vera e falsa compare in colli da eroina dannunziana
e a ciuffi effetto yeti sui cappotti in versione Swinging London;
di grande impatto i soprabiti in pitone dalla linea a uovo.
Da jeune fille en fleur gli abiti di organza quasi liquidi
mentre con la serie in macro paillette trasparenti - dal verde acido all’aragosta, dall’azzurro a un purissimo color acqua - siamo nella terra dei mutanti, a metà strada tra il mitologico e il fantascientifico.
Sul versante accessori la fanno da padrone gli stivali tromp l’œil in suede e rettile e quelli con intarsi in pitone, tutti accomunati dall’insolito tacco sagomato.
Interessanti, specie nella versione iniziale, le cuffie alla Amelia Earhart.
In breve, una collezione che gioca con i materiali e i riferimenti al passato ottenendo un risultato imprevedibile, magicamente nuovo e contemporaneo.
Etichette: Fall-Winter 2011-12, Milan Fashion Week, Prada, Sfilate